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Mostra Anj Smith. A Willow Grows Aslant the Brook al Museo Stefano Bardini di Firenze

La Mostra Anj Smith. A Willow Grows Aslant the Brook in corso al Museo Stefano Bardini di Firenze: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.

Mostre a Firenze per settore artistico: Pittura, Scultura, Arte Contemporanea, Fotografia.

Mostre a Firenze per stagione: Primavera, Estate, Autunno, Inverno, 2019, 2020.

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Mostra Anj Smith. A Willow Grows Aslant the Brook Firenze
Anj Smith. A Willow Grows Aslant the Brook - Museo Stefano Bardini, Via dei Renai, 37 (Ponte alle Grazie) - Firenze

(Ph credits: Anj Smith, Names of the Hare (detail), 2017-18, Oil on linen, 65.5 x 50 cm / 25 3/4 x 19 5/8 inches. Copyright Photography©2018 Alex Delfanne, All Rights Reserved.)

Mostra in corso dal 17 dicembre 2021 al 1 maggio 2022

Il Museo del Novecento presenta la prima mostra personale in un museo italiano della pittrice britannica Anj Smith (Kent, Regno Unito, 1978). La mostra, a cura di Sergio Risaliti,  in collaborazione con Hauser & Wirth e organizzata da MUS.E, ospita una selezione di 12 opere.

Comunicato stampa della Mostra Anj Smith. A Willow Grows Aslant the Brook

La mostra, a cura di Sergio Risaliti e organizzata da MUS.E, ospita una selezione di 12 opere in cui i paesaggi interiori dell’artista, popolati da volti, animali ed elementi surreali dipinti con grande maestria, dialogano con la straordinaria raccolta d’arte antica del Museo Stefano Bardini.

Dopo le mostre monografiche dedicate a artisti internazionali, le sale del museo sede della collezione dell’antiquario e connoisseur fiorentino Stefano Bardini tornano ad ospitare un’artista contemporanea, Anj Smith, la cui opera seduce e ipnotizza chi la osserva.

I suoi dipinti, realizzati con una perizia pari a quella di un miniaturista medievale o di un artefice di nature morte fiammingo-rinascimentali, non hanno nulla da invidiare a certi maestri del tempo antico.
Nella sua maestria, tuttavia, non c’è mai nostalgia del passato o narcisismo artigianale. La tecnica non intende riprodurre fedelmente la realtà.
La minuziosa magnificenza delle sue rappresentazioni spiazza l’osservatore, poichè porta con sé elementi di inquietudine. I ritratti e le nature morte hanno qualcosa di inquietante, sembrano quasi suggerire che troppa bellezza e troppo artificio possono allarmare. La raffinatezza e l’eleganza con cui sono costruite le rappresentazioni sembrano condividere il senso di fragilità e caducità della natura.
Il suo lavoro è una straordinaria, attualissima, risposta alla vanitas più classica, una riflessione sul rapporto promiscuo ma affascinante tra bellezza e morte, tra pienezza e vacuità, tra piacere e insoddisfazione. I paesaggi di Anj Smith sono fantasie interiori da cui emergono creature ibride e oniriche. La storia dell’arte si combina con quella della moda, l’illustrazione scientifica con l’immaginario gotico, l’iconico con la retorica delle simbologie e allegorie medievali e rinascimentali.

L’osservatore è invitato ad avere pazienza e a guardare con curiosità per entrare in queste meravigliose Wunderkammern, fare un viaggio che non è solo ottico ma mentale tra i repertori iconografici e le arti minori.

Come ogni grande capolavoro del passato, l’arte di Anj Smith ha un approccio, in primo luogo, radicalmente contro-culturale, in un clima attuale in cui l’informazione visiva viene costantemente divulgata per un consumo superficiale e frettoloso. Questa urgenza a rallentare, ragionare e pensare è pensata dall’artista come un balsamo per lenire il nostro presente tormentato. In secondo luogo, “la pausa richiesta per apprezzare appieno queste opere permette di ottenere molto più di questa agognata tregua dal rumore di fondo delle nostre vite complesse”, dichiara l’artista.

Fondamentalmente promuove e coltiva un pensiero critico che trascende il piacere estetico, e che ha un indiscutibile valore di per sé. Per questo trova giusta collocazione nella città di Firenze, luogo in cui questa esplorazione e rivalutazione dei contesti storici non rappresenta nulla di nuovo. Firenze incarna una continua rivalutazione e rielaborazione di storie, un processo di comprensione che ha assicurato la continuazione del suo canone. E così, come dichiara l’artista,“ogni volta che mi trovo a Firenze percepisco la sua irresistibile e provocatoria magia e mi sento di nuovo ispirata ad aprire nuove frontiere”.

Orario d'apertura: lunedì, venerdì, sabato, domenica dall 11.00 alle 17.00. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. 25 dicembre chiuso.
Biglietti: intero € 7. Ridotto € 5,50.
Telefono: +39.055.286132
Sito Web: Museo del Novecento

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