Anish Kapoor. Untrue Unreal - Palazzo Strozzi, Piazza degli
Strozzi - Firenze
Mostra in corso dal 7 ottobre 2023 al 4 febbraio 2023
A Palazzo Strozzi il celebre artista Anish Kapoor propone un originale dialogo con gli spazi di Palazzo Strozzi a Firenze
attraverso una grande mostra che include una nuova opera immersiva per il cortile rinascimentale
Fondazione Palazzo Strozzi presenta Anish Kapoor.
Comunicato Stampa della mostra Anish Kapoor. Untrue Unreal
Untrue Unreal, nuova grande mostra ideata e realizzata
insieme al celebre maestro che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea. A cura di Arturo
Galansino, Direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra propone un percorso tra
monumentali installazioni, ambienti intimi e forme conturbanti, creando un originale e coinvolgente
dialogo tra l’arte di Anish Kapoor, l’architettura e il pubblico di Palazzo Strozzi.
Attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con
l’architettura del cortile rinascimentale, la mostra rappresenta l’opportunità di entrare in contatto diretto
con l’arte di Kapoor nella sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo
concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in
discussione i propri sensi.
Nell’arte di Anish Kapoor, l'irreale (unreal) si mescola con l'inverosimile (untrue), trasformando o negando
la comune percezione della realtà. Ci invita a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono,
aprendo le porte alla dimensione dell'impossibile. Caratteristica distintiva è il modo in cui le sue opere
trascendono la loro materialità. Pigmento, pietra, acciaio, cera e silicone, per citare solo alcuni dei materiali
con cui lavora, vengono manipolati, scolpiti, levigati, saturati e trattati mettendo in discussione il confine tra
plasticità e immaterialità. Il colore in Kapoor non è semplicemente materia e tonalità, ma diventa un
fenomeno immersivo, dotato di un proprio volume, spaziale e illusorio allo stesso tempo.
Le opere di Anish Kapoor uniscono spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti, forme geometriche e
biomorfe. Rifuggendo categorizzazioni e distinguendosi per un linguaggio visivo unico che unisce pittura,
scultura e forme architettoniche, Kapoor indaga lo spazio e il tempo, il dentro e il fuori, invitandoci a
esplorare i limiti e le potenzialità del nostro rapporto con il mondo che ci circonda e a riflettere su dualismi
come corpo e mente, natura e artificio. Le sue opere suscitano stupore e inquietudine, mettendo in
discussione ogni certezza e sollecitandoci ad abbracciare la complessità. In un mondo in cui la realtà sembra
sempre più sfuggente e manipolabile, Anish Kapoor ci sfida a cercare la verità oltre le apparenze, invitandoci
a esplorare il territorio dell'inverosimile e dell'irreale, untrue e unreal.
“Anish Kapoor ha lavorato a Palazzo Strozzi realizzando un progetto espositivo totalmente nuovo”, dichiara
Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra. “Sulla scia
della nostra serie di esposizioni dedicate ai maggiori protagonisti dell’arte contemporanea, Kapoor si è
confrontato con l’architettura rinascimentale. Il risultato è totalmente originale, quasi una sorta di
contrapposizione dialettica, dove simmetria, armonia e rigore sono messi in discussione e i confini tra
materiale e immateriale si dissolvono. Nelle geometrie razionali di Palazzo Strozzi, Kapoor ci invita a perdere
e ritrovare noi stessi interrogandoci su ciò che è untrue o unreal”.
LA MOSTRA
Anish Kapoor. Untrue Unreal si sviluppa negli spazi di Palazzo Strozzi tra le sale del Piano Nobile e il cortile
rinascimentale, in un viaggio attraverso la variegata pratica artistica di Kapoor, che mette in discussione le
nozioni di forma e informe, finzione e realtà.
Al centro del cortile si erge Void Pavillion VII (Il padiglione del vuoto VII, 2023), nuova opera di Anish Kapoor
specificatamente ideata per il cortile di Palazzo Strozzi e realizzata grazie al sostegno della Fondazione Hillary
Merkus Recordati. Il grande padiglione si pone allo stesso tempo come punto di partenza e di approdo nel
dialogo tra l’arte di Kapoor e Palazzo Strozzi. Entrando in questo spazio, i visitatori si trovano di fronte a tre
ampie forme rettangolari vuote in cui lo sguardo è invitato a immergersi, in un’esperienza meditativa su
spazio, prospettiva e tempo, che sconvolge la razionale struttura geometrica e l’emblematica armonia
dell’edificio rinascimentale.
Al Piano Nobile la mostra inizia con l’iconica opera Svayambhu (2007), termine sanscrito che definisce ciò
che si genera autonomamente, corrispettivo delle immagini acheropìte cristiane non dipinte da mano
umana. Il lavoro propone una riflessione dialettica tra vuoto e materia: un monumentale blocco di cera rossa
si muove lentamente tra due sale di Palazzo Strozzi, plasmando la sua materia informe nel rapporto con
l'architettura che attraversa. Quest’opera si pone in dialogo con Endless Column (Colonna infinita, 1992), che
fa esplicito riferimento alla celebre omonima scultura di Constantin Brâncu?i. La colonna in pigmento rosso
di Kapoor sembra oltrepassare i limiti del pavimento e del soffitto della sala, creando una sensazione di fisicità
architettonica eterea, metafora del legame tra terra e cosmo. Su una diversa scala, ma con lo stesso effetto
spaziale e architettonico, si pone To Reflect an Intimate Part of the Red (Per riflettere una parte intima del
rosso, 1981), opera fondamentale nella carriera di Kapoor nella sua affermazione sulla scena internazionale
come una delle più originali voci nell'arte contemporanea: un suggestivo insieme di forme in pigmento giallo
e rosso che emergono dal pavimento, fragili, quasi ultraterrene ma potentemente presenti.
In Non-Object Black (Non-oggetto nero, 2015) – caratterizzato dall’uso del Vantablack, materiale altamente
innovativo capace di assorbire più del 99,9% della luce visibile – Kapoor mette in discussione l'idea stessa di
oggetto fisico e tangibile, presentandoci forme che si dissolvono al passaggio dello sguardo. In questi lavori
rivoluzionari e di forte impatto, Kapoor ci spinge a interrogarci sulla nozione stessa dell’essere, proponendo
una riflessione non solo sull’oggettualità ma sull'immaterialità che permea il nostro mondo. Questa forte
esperienza del non-oggetto continua in Gathering Clouds (Nuvole che si addensano, 2014), forme concave
monocrome che assorbono lo spazio circostante in una oscurità meditativa. L’arte di Kapoor offre infatti un
nuovo modo di vedere e pensare a come viviamo la "realtà", grazie al suo uso unico di forma e saturazione,
in opere permeate da una profonda connotazione psicologica.
La carne, la materia organica, il corpo e il sangue sono temi ricorrenti e fondamentali nella ricerca di Kapoor.
Un’intera sala della mostra è dedicata a opere in cui l’artista si confronta con ciò che appare come un'intimità
sventrata e devastata in una dimensione entropica e abietta del corpo. La grande scultura in acciaio e resina
A Blackish Fluid Excavation (Scavo con fluido nerastro, 2018) evoca un incavo uterino contorto che attraversa
lo spazio e i sensi dello spettatore. Nelle opere esposte a parete Kapoor unisce invece la pittura e il silicone
dando origine a forme fluide che ci appaiono come masse viscerali, che sembrano pulsare di vita propria. Le
strutture si contorcono, si espandono e si contraggono, proponendo un senso di movimento e di
trasformazione continua, ma anche una forte sensualità tattile che emerge dall’interazione tra le sensazioni
di morbidezza e solidità, organicità e linearità. Evocano queste suggestioni gli stessi titoli delle opere: First
Milk (Primo latte, 2015), Tongue Memory (Ricordo della lingua, 2016), Today You Will Be in Paradise (Oggi
sarai in paradiso, 2016), Three Days of Mourning (Tre giorni di lutto, 2016).
La tradizionale nozione di confini e la dicotomia tra soggetto e oggetto sono temi centrali invece in opere
specchianti come Vertigo (Vertigine, 2006), Mirror (Specchio, 2018) e Newborn (Neonato, 2019), ispirato
ancora una volta alle sperimentazioni formali di Brâncu?i. Attraverso le riflessioni di queste opere, ciò che si
specchia entra in una dimensione illusoria che sembra smentire le leggi della fisica. Queste grandi sculture,
infatti, riflettono e deformano lo spazio circostante e lo ingrandiscono, riducono e moltiplicano, creando una
sensazione di irrealtà e destabilizzazione e attirando lo spettatore nello spazio indefinito che emanano.
Conclusione del percorso espositivo al Piano Nobile è la sala dedicata all’opera Angel (Angelo, 1990), grandi
pietre di ardesia ricoperte da strati di pigmento blu intenso. Questi pesanti massi appaiono in contraddizione
con il loro aspetto incorporeo: sembrano infatti solidificare l’aria e suggerire la trasformazione di lastre di
ardesia in pezzi di cielo, trasfigurando così l’idea di purezza in un elemento fisico. Kapoor altera la forte
materialità dell’opera ed evoca così un senso di mistero che risponde all’ambizione di matrice esoterica di
raggiungimento della fusione degli opposti.
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Main Supporter: Fondazione CR Firenze.
Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Comitato dei Partner di
Palazzo Strozzi. Main Partner: Intesa Sanpaolo. Con il contributo di Città Metropolitana di Firenze. Con il
supporto di Maria Manetti Shrem e Fondazione Hillary Merkus Recordati. Si ringrazia Galleria Continua.
La mostra si inserisce nell’ambito della Florence Art Week, iniziativa promossa dal Comune di Firenze in
programma dal 28 settembre all’8 ottobre 2023.
Anish Kapoor
Anish Kapoor è uno dei più influenti artisti del nostro tempo. Nato a Mumbai, in India, nel 1954, Anish Kapoor ha
vissuto e lavorato a Londra a partire dalla metà degli anni Settanta studiando presso l'Hornsey College of Art e il
Chelsea College of Art. Attualmente vive e lavora tra Londra e Venezia.
Le sue opere sono esposte nelle più importanti collezioni permanenti e nei musei di tutto il mondo, dal Museum
of Modern Art di New York alla Tate di Londra, alla Fondazione Prada di Milano, ai Musei Guggenheim di Venezia,
Bilbao e Abu Dhabi. Recenti mostre personali si sono tenute presso: Galleria dell’Accademia e Palazzo Manfrin,
Venezia (2022); Modern Art Oxford (2021); Houghton Hall, Norfolk (2020); Pinakothek der Moderne, Monaco
(2020); Central Academy of Fine Arts Museum and Imperial Ancestral Temple, Pechino (2019); Fundación Proa,
Buenos Aires (2019); Serralves, Museu de Arte Contemporânea, Porto (2018); Museo Universitario Arte
Contemporáneo (MUAC), Città del Messico (2016); Reggia di Versailles, Francia (2015); Jewish Museum and
Tolerance Center, Mosca (2015); Walter Gropius Bau, Berlino (2013); Sakip Sabanci Muzesi, Istanbul (2013);
Museum of Contemporary Art, Sydney (2012).
Anish Kapoor ha rappresentato la Gran Bretagna alla 44. Biennale di Venezia nel 1990, dove ha ricevuto il Premio
Duemila. Nel 1991 ha vinto il Premio Turner e in seguito ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.
Noto anche per le sue opere architettoniche, tra i progetti pubblici che ha realizzato ricordiamo: Cloud Gate (2004),
Millennium Park, Chicago, USA; Leviathan (2011) esposto a Monumenta 2011, Parigi; Orbit (2012), Queen
Elizabeth Olympic Park, Londra; Ark Nova, sala da concerto gonfiabile creata per il Lucerne Festival in Giappone
(2013); Descension (2014) installata al Brooklyn Bridge Park, New York, USA (2017); le fermate della metropolitana
di Napoli (Traiano e Università-Monte S. Angelo) in completamento nel 2024.
Informazioni utili per la visita
Orario d'apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle
20.00. Giovedì dalle 10.00 alle 23.00. Ingresso in mostra consentito fino
a un'ora prima dell'orario di chiusura.
Biglietti: intero € 15; ridotto € 12. Per i possessori del biglietto di ingresso al Museo Nazionale del Bargello e UAM Pass speciale ridotto € 9.
Telefono: +39.055.2645155
Sito Web: Palazzo Strozzi |