Plessi. Emozioni digitali - Tornabuoni Arte, Lungarno Benvenuto Cellini, 3 - Firenze
(Foto: Fabrizio Plessi, Acqua che sale #T116, 2021, programma digitale e sonoro, 163x163 cm)
Mostra in corso dal 22 settembre al 18 novembre 2022
Tornabuoni Arte dedica a Fabrizio Plessi, uno dei più importanti artisti italiani di videoarte, la mostra PLESSI. Emozioni Digitali.
Comunicato Stampa della Mostra
Plessi. Emozioni digitali
L’esposizione raccoglie oltre trenta lavori dai progetti dagli anni Settanta agli anni Novanta, fino alla produzione video più recente dell’artista, considerato un pioniere, tra i primi sperimentatori della materia digitale in Italia, tanto da essere definito “l’aborigeno del digitale”. Un artista che ha saputo coniugare natura e artificio, arte e tecnologia, dando vita a creazioni poetiche di grande impatto evocativo, dove ricorrono costantemente gli elementi primordiali quali l’acqua, il fuoco, i fulmini, la terra, in un flusso inarrestabile di immagini.
“Mi confronto con delle vie nuove ogni volta, e questa via del digitale, che ai miei tempi chiamavamo elettronica, è sempre stata sempre per me un modo di dare vita alla materia” racconta
Plessi a Serena Tabacchi, direttrice e co-fondatrice del MoCDA, Museo d’Arte Contemporanea
Digital Art, Londra, nell’intervista pubblicata nel catalogo, realizzato appositamente per questa
occasione. “Mentre tutti dipingevano o facevano sculture, io pensavo a come il canale televisivo si potesse plasmare, grazie ai suoi pixel e alla sua immateriale consistenza.”
Al piano superiore della galleria saranno esposti alcuni progetti su carta degli anni Settanta, con disegni e immagini ricchi di annotazioni, che testimoniano quanto il suo lavoro si sia
sempre basato su una metodologia e uno studio rigorosi, attenti alla tradizione del disegno
manuale. “Ogni opera è frutto di un lungo lavoro - spiega la storica dell’arte Sonia Zampini
nel testo NATURA MANIFESTA, sempre in catalogo - che si basa su disegni preparatori a cui
Plessi dedica particolare attenzione. Studi di annotazioni grafiche e cromatiche, creano una
fitta selva di osservazioni strutturate e concrete a cui affidare lo sviluppo della successiva opera, intesa come visione tangibile del progetto iniziale.
I video riprenderanno successivamente
questa ideale struttura a foglio o composizione a più fogli che, con misure aumentate, si definiranno come delle finestre ideali in grado di mostrare una condizione che si pone oltre la fisicità
che la contiene, una sorta di filtro tra due ipotetici mondi e visioni.”
Insieme ai progetti, sempre in questa sezione, troviamo alcune opere della serie Cariatidi, dei
primi anni 2000, alcune su carta, altre invece sculture, dove la fisicità degli oggetti e dei materiali (paglia, anfore, sassi) si combina in modo armonico con le immagini digitali.
Al piano inferiore, la mostra prosegue con i lavori video più recenti, divisi per temi, in una sequenza che
restituisce agli spettatori l’essenza
degli elementi ritratti: dalla fluidità
e la forza dell’acqua che scorre e
travalica i perimetri tangibili dell’opera, al bagliore dei lampi che illuminano brevemente il buio della notte,
all’incandescenza del fuoco che
si manifesta anche nelle striscia
segnata dal passagio della lava. A
queste installazioni, connotate di un
carattere di “meraviglia”, si aggiungono anche quelle regali delle
“Cascate d’oro”, visioni che recuperano la preziosità dell’arte antica,
così come la serie “Mosaico”, dove
la tradizione artistica della tecnica
a tasselli dorati acquista una resa
visiva estremamente contemporanea. Plessi usa la tecnologia come
materia da plasmare, così come
uno scultore farebbe con il marmo.
Non si ferma alla mera riproduzione dell’immagine o documentazione della realtà ma, come sottolineava Achille Bonito Oliva, “gioca
con tematiche complesse come il rispecchiamento ed il doppio, il
narciso e la memoria, con la produzione di immagini sofisticate capaci di evocare per il loro virtuosismo la “sprezzatura” manierista.”
Tornabuoni Arte presenta, inoltre, una sezione dedicata agli NFTs,
una collezione che l’artista ha creato di recente, i cui soggetti rimangono quelli della Natura, e che completa la sua produzione artistica. Plessi che, come già sottolineato, è uno sperimentatore, non si
sottrae al fascino dall’evoluzione che l’unicità del digitale e l’utilizzo
della tecnologia blockchain comportano, attualizzando ulteriormente
il suo linguaggio-
Nel catalogo, a cura di Tornabuoni Arte, che accompagna l’esposizione, oltre ai testi di Serena Tabacchi e Sonia Zampini saranno
ripubblicati L’arte di Fabrizio Plessi di Achille Bonito Oliva, tratto dalla mostra Plessi Videocruz al Museo Espanol de Arte Contemporaneo, Madrid, 1990, e The Art of Fabrizio Plessi di John G. Hanhardt,
scritto per la mostra Fabrizio Plessi, Guggenheim Museum Soho,
New York, 1998.
Fabrizio Plessi è nato a Reggio Emilia nel 1940. Vive e lavora tra Venezia e
Palma di Maiorca. Ha partecipato ad importanti rassegne come Documenta di
Kassel, e a quattordici edizioni della Biennale d’Arte di Venezia. Ha esposto in
prestigiosi sedi internazionali tra le quali il Guggenheim di New York, le Scuderie
del Quirinale di Roma, il Museo Pushkin di Mosca. Al Passo del Brennero nel
2013 è stato inaugurato il Plessi Museum, progettato dall’artista come un’opera di
architettura, scultura e design.
Informazioni utili per la visita
Orario d'apertura: dal lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Sabato
solo su appuntamento.
Telefono: +39.055.6812697
E-mail: info@tornabuoniarte.it
Sito Web: Tornabuoni Arte |